AL VIA IL PROGETTO COMESTO PER LA GESTIONE AGGREGATA DI SISTEMI DI ACCUMULO D’ENERGIA IN POWER CLOUD. EVOLVERE PARTNER STRATEGICO
Cos’è una comunità energetica? Un insieme di prosumer? Un rete di sistemi di storage? Una somma di impianti di produzione? Probabilmente tutto questo e, contemporaneamente, molto di più. Con tutte le possibilità e le problematiche che ciò implica.
Le comunità energetiche sono un’opportunità. Per l’ambiente, anzitutto, perché basate sulle energie rinnovabili. Per i singoli utenti, perché danno la possibilità di partecipare al mercato dell’energia. Per la società, perché creano un nuovo modello che diventa anche baluardo contro la povertà energetica così che il passaggio epocale tra fonti fossili e rinnovabili sia anche il più equo possibile. Le comunità energetiche, però, possono diventare anche la risposta ad alcune delle problematiche poste dal passaggio a un sistema basato esclusivamente sulle rinnovabili, prima fra tutte una produzione per sua natura non programmabile.
Il progetto ComESto – Community Energy Storage: Gestione Aggregata di Sistemi di Accumulo dell’Energia in Power Cloud – finanziato dal MIUR e dall’Unione Europea nell’ambito del bando di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, PON 2015-2020, mira proprio alla creazione di comunità energetiche attive, concentrandosi territorialmente sul Sud Italia (Calabria, Puglia e Campania).
Capofila del progetto è E-distribuzione, affiancato dall’Università della Calabria, da un partenariato che annovera i principali soggetti operanti nel campo energetico e delle telecomunicazioni in Italia insieme a un parterre istituzionale di primo piano: l’Università di Siena, Dhitech, l’Università Politecnica delle Marche, l’ ENEA e la Fondazione Bruno Kessler (FBK). Evolvere, con la sua esperienza nel settore delle comunità energetiche e il suo portato di sperimentazione continua in questo campo, è parte integrante del progetto e il 12 novembre a Roma è intervenuta alla tavola rotonda voluta per fare il punto sulla situazione e sui passi che ci aspettano nel prossimo futuro.
Nanogrid: generazione e accumulo distribuiti capillarmente
Perno di ComESto sono le nanogrid cioè sistemi di gestione che permettono l’aggregazione di impianti di generazione ed accumulo distribuiti, capaci di fornire energia ad aree ed utenze mirate. Stiamo quindi parlando di smart grid in scala ridotta e territoriale, individuate come tecnologia abilitante per poter dar vita a una community energetica. Dobbiamo immaginare la nanogrid come una rete che comprende, oltre alla parte di produzione, un complesso di sistemi di storage, convenzionali e non.
Con storage si intendono le classiche batterie al litio accanto a forme di accumulo “non convenzionale” e in corso di perfezionamento: dall’accumulo termico e idrico, sino all’accumulo di energia tramite idrogeno (H2) e celle a combustibile, senza trascurare il potenziale che potrà essere espresso dall’auto elettrica in termini di sistema di storage sia nella modalità “Vehicle to Grid”, ovvero a servizio della rete di distribuzione in caso di necessità, sia in modalità “Vehicle to Home” come riserva di energia elettrica per l’alimentazione di un’abitazione.
Proprio sullo storage e sulla sua gestione si basa la parte più innovativa di ComESto. L’ottica infatti è quella di un futuro dove i sistemi di accumulo saranno molto più distribuiti e capillari rispetto a quelli di produzione. Anche chi non può dotarsi di un impianto fotovoltaico, per limiti di spazio o burocratici (vedi ad esempio chi vive nei grandi agglomerati urbani), potrà comunque essere parte integrante e attiva di una community energetica, offrendo i propri dispositivi per l’accumulo di energia prodotta anche in località a medio e lunga distanza.
A regolare le maglie di questa rete sarà chiamato – ed ecco il secondo perno di ComESto – il Power Cloud ovvero una piattaforma hardware e software, che attraverso complessi algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning, potrà gestire, in maniera integrata, la generazione e l’accumulo distribuiti sul territorio. Grazie al Power Cloud, il singolo utente – attraverso l’intervento di un aggregatore – potrà diventare parte attiva nella compravendita dell’energia (trading) ma sarà anche “servizio per la rete”, offrendo il suo storage come riserva di energia al momento del bisogno.
L’incontro del 12 novembre a Roma è stato una pietra miliare nella transizione energetica in Italia. Dalla costituzione delle comunità energetiche infatti passa la via per sostituire efficacemente il modello produttivo delle centrali con quello dettato dalla generazione distribuita. Ad oggi l’unica via possibile per centrare gli obiettivi di Parigi.